Succede che un sabato dello scorso gennaio sono a Bologna e mi parlano di un nuovo e-commerce emergente, che vende in Italia tè matcha, il tè verde giapponese macinato a pietra: mi dicono che questo tè nulla ha a che vedere con quel che ho assaggiato finora, facendo germogliare in me il seme della curiosità.
Inizio a navigare il sito, con lo scetticismo di chi il tè verde a foglia intera lo odia proprio (tutti quelli provati sono finiti senza appello nella spazzatura) e il mio occhio critico e severo. L’ecommerce è fatto bene, curato, con bellissime immagini, ricette, informazioni e curiosità su un mondo che non conosco e che, manco a dirlo, mi affascina notevolmente. È un corteggiamento abbastanza lungo, fra me e questo sito, fatto di frequentazioni quasi quotidiane che mi fanno scoprire, ad esempio, che il cucchiaino tradizionale per dosare la polvere di tè verde è fatto in bamboo e si chiama chashaku. Ma quello che mi attira è il chasen, il frullino intagliato a mano che si usa nel cerimoniale per mescolare il tè matcha con l’acqua, nella tazza: un oggetto bello e curioso, fatto di 90 anse, intagliate da un singolo tronco in bamboo, che viene roteato nella tazza, con pazienza e destrezza, per miscelare ed ottenere la tipica schiumetta che caratterizza il tè matcha rispetto agli altri tè. E insomma, alla fine cedo alla tentazione e ordino.
Il sito propone 3 diversi tipi di tè: il classico, il cerimoniale e il culinario. Io scelgo il cerimoniale: avrei voluto il set da degustazione, ma non sapendo se mi sarebbe piaciuto o meno, ho preferito la filosofia della minima spesa/massima resa: al momento ho sostituito il chasen con lo schiumalatte di Ikea 😀 . Il tè è arrivato per posta raccomandata nel giro di una settimana.
Ho provato il matcha cerimonial
Di che ne sa questo tè matcha, mi è stato chiesto. Difficile da descrivere: da qualche parte ho letto “di alghe e di mare“: devi solo provarlo. Io lo bevo in genere con acqua, a volte l’ho provato con il latte, ma in acqua mi piace di più, senza zucchero, ma con l’unico “lusso” di aggiungere un po’ di scorza grattugiata d’arancio o di limone. Ho anche provato a fare la matcha mug cake: è ottima per colazione. Non l’ho fotografata perché, come molte mie creazioni al microonde, era decisamente brutta anche se deliziosa.
Bevo il tè matcha di mattina, per colazione o al massimo dopo pranzo: una tazzona da 400ml a colazione e una tazza media dopo pranzo. Bere il tè matcha è diventato un modo sano ed intelligente per bere più acqua (altrimenti faccio fatica e non bevo proprio…).
Benefici ottenuti nell’immediato (saranno 3 settimane che lo bevo):
- il risveglio è meno impattante, più soft ma con un livello di efficienza e di concentrazione più lungo e duraturo nel corso della mattinata, rispetto alle mattine in cui bevo invece caffè (e devo dirlo: lo sto quasi del tutto abbandonando in favore del tè matcha)
- bevendo molto di più, faccio “plin plin” molto di più 😀
Lovely Matcha mi ha conquistat
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Quelle espresse sono le mie oneste opinioni e frutto dell’esperienza personale.
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